Partecipare alla vita può servire a far incontrare, per superare pregiudizi e creare le condizioni che permettano di costruire rapporti di fiducia, di sviluppare reti e integrazione tra i diversi attori istituzionali e della società civile. Esiste una correlazione tra isolamento sociale e cattiva salute e i meccanismi che espongono le persone a rischi e pericoli. La nostra associazione propone azioni di comunità per promuovere nei nostri giovani il senso di appartenenza per favorire l’integrazione e il superamento delle differenze individuali. Una comunità competente è una comunità in grado di garantire una buona qualità della vita a tutti i suoi membri; rimuovere le barriere alla partecipazione di tutti; creare (pari) opportunità per tutti e con tutti; cogliere bisogni specifici e fornire supporto appropriato; riconoscere diritti fondamentali e saperli proteggere. Per questi motivi, dalla sua fondazione, l’associazione ha promosso momenti di integrazione fra i giovani e la comunità nella quale vivono. Siamo convinti che l’iniziativa individuale non è in grado di cambiare le condizioni in cui le persone crescono, lavorano e invecchiano. Non sarà l’azione individuale a cambiare l’organizzazione sociale, spesso non equa e ingiusta, in cui le persone vivono e che può causare cattive condizioni di salute. È solo attraverso l’empowerment collettivo che le persone, mettendosi insieme, acquisiscono il controllo sulla propria vita e sulla propria salute, soprattutto quando non possono agire individualmente, o non agiranno, per propria spinta e convinzione. Le persone non possono sempre dipendere dal sostegno dello Stato per avere un aiuto, soprattutto in periodi di difficoltà economica e in particolare per quelle persone che hanno meno tutele economiche e sociali. Le persone devono lavorare insieme per migliorare la loro vita di tutti i giorni in un processo di empowerment che può essere facilitato a diversi livelli all’interno della società civile. Ecco le attività proposte: